scorcio dei campi flegrei

Campi Flegrei, un tour nella baia imperiale

I Campi Flegrei, situati a ovest di Napoli, rappresentano una delle regioni più affascinanti dal punto di vista storico e archeologico. Questo territorio è caratterizzato da una complessa attività vulcanica dovuta alla presenza di un supervulcano ancora attivo, la cui influenza geologica ha modellato il paesaggio circostante nel corso dei millenni. Le origini di questa area risalgono a milioni di anni fa, quando le eruzioni vulcaniche e i movimenti tettonici hanno dato forma a una regione di straordinaria bellezza e ricchezza naturale.

Nei Campi Flegrei storia, leggenda, mito e mistero si fondono con una natura sempre mutevole.
Da sempre l’uomo ha dovuto convivere con gli aspetti vulcanici di questo territorio legati al bradisismo (dal greco “lento movimento”); le continue scosse ed eruzioni nel corso dei secoli hanno cambiato anche la fisionomia del paesaggio, tanto che le tracce dell’attività umana si riscontrano perfino sotto il livello del mare.

I miti cantati da Omero e da Virgilio, la cultura greca che da questi luoghi si diffuse in tutta la penisola, le memorie del tempo in cui l’aristocrazia romana vi eresse numerose dimore sontuose: tutto accresce il fascino di un territorio dove bellezze naturali straordinarie e mirabili opere dell’uomo creano uno scenario incomparabile.

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Casina Vanvitelliana nei Campi Flegrei
Il Castello di Baia
Il Tempio di Serapide a Pozzuoli
Anfiteatro Flavio di Pozzuoli
La Piscina Mirabilis

Considerando le specificità di un territorio così ricco di testimonianze storiche (il Parco Archeologico dei Campi Flegrei conta quasi 30 siti), il nostro tour si concentra sull’area di Baia (oggi frazione del comune di Bacoli), i cui fasti furono cantati da poeti e scrittori, tra questi Orazio: “Nessun golfo del mondo risplende più dell’amena Baia” Qui si raggiunge la parte più ricca dell’archeologia flegrea.

Le grandiose ville di epoca romana testimoniano l’antico splendore, quando la zona era il centro di villeggiatura più elegante. Qui è possibile rivivere i fasti del dell’Impero di Roma attraverso le testimonianze del Parco archeologico delle Terme di Baia, il Museo Archeologico dei Campi Flegrei, il porto militare di Miseno e la Piscina Mirabile.

Baiae (questo l’antico nome), fu infatti il centro flegreo residenziale per antonomasia, prescelto dalla famiglia imperiale per la salubrità del clima e le proprietà terapeutiche delle sue acque. Grandiosi edifici termali sono disposti a terrazzamento sulla collina di fronte il golfo, mentre molte altre strutture sono sommerse dal mare. Grazie ad escursioni con apposite barche e alle riprese subacquee, sono visibili pavimenti in mosaico, mura, colonne, e altri resti. Molti dei reperti trovati sott’acqua sono oggi visibili nel Museo Archeologico dei Campi Flegrei.

Il Museo è ospitato all’interno di una fortezza di età aragonese, opportunamente adeguata alla nuova destinazione espositiva, collocata sulla sommità dell’alto promontorio dal quale si domina l’intero golfo di Pozzuoli e le isole di Capri, Ischia e Procida. Nel museo sono esposti reperti archeologici unici e di straordinario valore provenienti dai Campi Flegrei.

Nella splendida cornice paesaggistica che si ammira dalla fortezza aragonese, l’allestimento museale ricostituisce contesti smembrati di provenienza flegrea, riunendo reperti di vecchio ritrovamento, finora custoditi nei depositi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, a quelli provenienti dai recenti ritrovamenti (sacello degli Augustali, Ninfeo di Punta Epitaffio). Nelle oltre 50 sale del museo sono custoditi in particolare i reperti che provengono da Cuma, Puteoli (l’odierna Pozzuoli) e Rione Terra.

Spostandoci verso Bacoli, la storia dell’Impero Romano passa attraverso la flotta militare di Miseno. È da qui che Plinio il Vecchio partì per portare soccorso ai paesi vesuviani colpiti dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Tra le testimonianze più preziose di questo glorioso passato c’è la Piscina Mirabile, un’antica cisterna che costituiva il punto di arrivo dell’acquedotto del Serino. Fu costruita in età augustea per approvvigionare d’acqua la base della flotta militare e la città di Misenum e aveva una capacità di 12.600 metri cubi. La struttura a pianta quadrangolare, scavata nel tufo con quattro file di dodici pilastri che dividono lo spazio interno in cinque navate lunghe e tredici corte, e ne sorreggono la volte a botte. L’acqua veniva sollevata sulla terrazza superiore attraverso i portelli con le macchine.

Oggi per chi viene in visita nei Campi Flegrei in generale, e all’interno della Baia imperiale in particolare, ha tante soluzioni per arricchire la propria esperienza di visita: un giro in barca per ammirare la città sommersa, fare una degustazione di vino falanghina e piedirosso in uno dei tanti vigneti storici dell’area, una sosta presso uno dei tanti ristoranti tipici della zona e prendere parte a tante altre iniziative grazie alle attività che i Comuni, le aziende e le associazioni organizzano sul territorio.

Tra le prime civiltà a insediarsi nei Campi Flegrei vi furono i Greci, che fondarono la colonia di Cuma, una delle più antiche della Magna Grecia. Successivamente, i Romani conquistarono la regione, lasciando un’impronta indelebile attraverso una serie di monumenti e strutture che ancora oggi possiamo ammirare. Il Tempio di Serapide a Pozzuoli, l’anfiteatro Flavio e la città sommersa di Baia sono solo alcuni esempi dei capolavori architettonici e ingegneristici romani che testimoniano la grandezza di queste antiche civiltà.

Nel 1538, un evento catastrofico segnò la storia dei Campi Flegrei: l’eruzione del Monte Nuovo. Questo avvenimento non solo trasformò il paesaggio, ma ebbe anche un impatto significativo sulla popolazione locale, costretta a fronteggiare le conseguenze di un territorio in continua evoluzione. L’eruzione causò la scomparsa di interi villaggi e modificò profondamente la geografia della zona.

Nel corso dei secoli, i Campi Flegrei hanno continuato a essere un punto di riferimento per studiosi e scienziati che cercano di comprendere meglio la dinamica di questo supervulcano. Le ricerche moderne, grazie all’uso di tecnologie avanzate, stanno contribuendo a una maggiore conoscenza dei fenomeni vulcanici e alla previsione di possibili future eruzioni, rendendo questa regione non solo un luogo di grande interesse storico, ma anche un’area di fondamentale importanza per la scienza e la sicurezza pubblica.

I Campi Flegrei, una vasta area vulcanica situata a ovest di Napoli, sono da sempre circondati da un’aura di mito e mistero. Questo territorio, ricco di storia, è profondamente radicato nella mitologia greca e romana, offrendo un panorama affascinante di leggende che continuano a influenzare la cultura e il turismo della regione.

Uno dei luoghi più emblematici dei Campi Flegrei è il Lago d’Averno. Nella tradizione romana, questo lago era considerato l’ingresso agli Inferi, il regno dei morti. Virgilio, nel suo poema epico “Eneide,” descrive il viaggio di Enea attraverso questo paesaggio infernale, alimentando l’immaginario collettivo con visioni apocalittiche e misteriose. Questa associazione con l’oltretomba rende il Lago d’Averno un sito di grande interesse per i turisti, attratti dalla sua storia affascinante e dall’atmosfera inquietante.

La leggenda di Ulisse e la Sibilla Cumana è un altro racconto famoso legato a questa regione. Secondo la mitologia, Ulisse si recò a Cuma per consultare la Sibilla, una sacerdotessa in grado di predire il futuro. Gli antichi racconti narrano della sua discesa nell’Ade, guidato dalle profezie della Sibilla. Questo mito non solo arricchisce la tradizione culturale dei Campi Flegrei, ma attira anche studiosi e visitatori curiosi di esplorare i luoghi descritti nelle antiche epopee.

La presenza di Giganti come Tifone, e di altre creature mitologiche, aggiunge un ulteriore strato di fascino e mistero a questo territorio. Le storie di queste entità sovrannaturali, che si dice abitassero queste terre, sono state tramandate di generazione in generazione, contribuendo a creare un’immagine epica dei Campi Flegrei.

Non mancano neanche i racconti di apparizioni spettrali e fenomeni inspiegabili. Queste storie esoteriche, che parlano di spiriti inquieti e eventi paranormali, hanno affascinato sia i locali che i visitatori per secoli. Questi racconti non solo arricchiscono la narrativa locale, ma influenzano anche il turismo, attirando coloro che sono affascinati dal lato più oscuro e misterioso della storia.

Le leggende e i miti dei Campi Flegrei continuano a influenzare la cultura locale, rendendo questa regione un luogo unico e affascinante. Queste storie non solo alimentano l’immaginario dei visitatori, ma contribuiscono anche a mantenere viva la tradizione e l’eredità culturale di questo straordinario territorio.