Anfiteatro Flavio di Pozzuoli

Anfiteatro Flavio di Pozzuoli

L’Anfiteatro Flavio è uno dei due anfiteatri romani esistenti a Pozzuoli. Edificazione sotto l’Imperatore Vespasiano è il terzo per dimensioni mai costruito. Gli architetti del Colosseo incaricati della costruzione, infatti, progettarono un vero e proprio gioiello. Dopo il Colosseo e l’anfiteatro di Capua, l’anfiteatro Maggiore è la terza arena d’Italia per dimensioni (149×116 m ), e poteva ospitare fino a 40.000 spettatori.

L’arena vera e propria (75x42m) è traforata da una serie di botole quadrangolari, collegate ai sotterranei, attraverso le quali le gabbie con le belve venivano issate, durante i ludi gladiatori. Il piano era attraversato, lungo l’asse est-ovest,  da una profonda fossa lunga 45 m, che scendeva sino ai sotterranei;  coperta con tavole di legno, durante i giochi da essa venivano  sollevate le scenografie o altro materiale necessario per gli spettacoli.

Un poderoso impianto di smaltimento delle acque  raccoglieva le acque reflue, ed era collegato  all’acquedotto del Serino, altra grande impresa augustea che portava l’acqua dai monti dell’avellinese sino ai campi Flegrei, per poi terminare nel grande recapito finale della Piscina Mirabilis. Il collegamento era necessario per allagare i sotterranei dopo gli spettacoli,  garantendone  la pulizia.

Gli spettacoli che andavano in scena era quindi di notevole impatto scenico ed affascinavano gli abitanti di Pozzuoli e della vicina Napoli. Erano principalmente lotte di gladiatori: ciò è evidente dal fatto che nei sotterranei della struttura sono tuttora visibili alcuni ingranaggi che servivano per sollevare le gabbie che portavano le belve feroci sull’arena. Tuttavia la magnificenza e la grandezza, dello stesso Anfiteatro Flavio, si prestavano molto bene anche a parate militari, eventi politici, militari e celebrativi.