visione del centro arti visive pescheria di Pesaro capitale della cultura 2024

Il Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro restituita alla città

Sabato 25 febbraio il Centro Arti Visive riapre al pubblico dopo un restyling tecnologico che conferma la natura aperta e inclusiva di questo luogo simbolo della cultura cittadina e la rende l’hub ufficiale di partenza di Pesaro 2024.

Il Centro Arti Visive Pescheria si presenta alla città nel nuovo assetto che la dota di un hardware audio e video, di un set luci rinnovato e dell’impianto di climatizzazione: un restyling ‘tecnologico’ che migliora l’esperienza da vivere in questo luogo simbolo della cultura cittadina e ne rafforza la natura aperta e inclusiva che la connota da sempre. E proprio grazie a questo, la Pescheria diventa ora ufficialmente l’hub polifunzionale di Pesaro 2024.

L’inaugurazione avviene non a caso nei giorni in cui Pesaro accoglie Scenari, il festival del quotidiano Domani: una tregiorni con ospiti prestigiosi che si confronteranno per capire dove va il mondo tra cui il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano presente proprio il 25 febbraio.

Polo di riferimento nazionale per il contemporaneo e centro di produzione culturale fortemente legato al territorio, in due decenni di attività (è stata fondata nel 1996) la Pescheria ha proposto artisti protagonisti della scena italiana e internazionale. Nel tempo sempre più si è aperta a linguaggi espressivi diversi attraverso cui parlare ad un pubblico ampio – con speciale attenzione ai giovani – e dialogare con il presente, ben consapevole della funzione sociale ed etica dell’arte, una direzione perfettamente in sintonia con la filosofia di Pesaro 2024.

La sede e le collezioni

Il Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro nacque con l’intento di promuovere l’arte contemporanea e stimolare il dibattito culturale e artistico a Pesaro. Si trattò di una sfida coraggiosa, con l’obiettivo di operare una metamorfosi culturale della città, a partire dalla scelta di trasformare la Pescheria, il vecchio mercato del pesce, in spazio espositivo per le espressioni artistiche d’avanguardia.

Nel 2012 è nata la Fondazione Pescheria-Centro Arti Visive, nuovo soggetto giuridico con  linee di sviluppo ed azione proiettate nel futuro, così da fare della Pescheria, unico museo marchigiano affiliato  ad AMACI (Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani), un punto di riferimento e uno dei poli di eccellenza dell’arte contemporanea nella Regione Marche.

Le principali direttrici sulle quali opera la Fondazione sono le grandi mostre estive di arte contemporanea nazionale ed internazionale, il rapporto con il collezionismo privato e l’arte nella nostra comunità, il sostegno ai giovani artisti e alle nuove forme espressive in un più stabile rapporto con le accademie, gli istituti scolastici e culturali.

Negli anni Pescheria si è distinta nella promozione dell’arte italiana emergente con mostre personali di artisti come Francesco Gennari, Cristiano Pintaldi, Stefano Arienti, Pietro Ruffo, Luigi Carboni, Alfredo Pirri, Flavio Favelli e Giovanni Ozzola.

Grande attenzione è stata riservata anche ai maestri della fotografia, con mostre di Candida Hofer, Antonio Biasiucci, Luigi Ghirri e Mario Giacomelli, Gabriele Basilico. Non è mancata la riscoperta di artisti storici, con mostre come il Segno Marchigiano o Claudio Cintoli, nonchè la presentazione di importanti artisti internazionali, con mostre di Jannis Kounellis, Giuseppe Penone, Tony Cragg, Jan Vercruysse, Paolo Icaro, Mimmo Paladino; la valorizzazione del territorio, attraverso le mostre sulle collezioni private pesaresi (Giuliani, Bertozzini, Montesi) e i fotografi chiamati ad interpretare la città come Annalisa Sonzogni, Irene Kung e Lorenzo di Loreto.

 

Pesaro Capitale della Cultura 2024 – Sintesi del Progetto la natura della cultura

Pesaro si candida a Città Capitale della Cultura 2024 indagando la natura della cultura. Lo fa per immaginare con i cittadini la città che non c’è, dai quartieri ai borghi del territorio, ponendo i legami tra arte, natura e tecnologia alle radici di un nuovo concetto di cultura diffusa, inclusiva, in dialogo con l’ambiente.

Pesaro si candida a Capitale Italiana della Cultura 2024 indagando la natura della cultura. Lo fa per immaginare con i suoi cittadini la città che non c’è, dai quartieri ai borghi del territorio circostante, ponendo i legami tra arte, natura e tecnologia alle radici di un nuovo concetto di cultura diffusa, inclusiva, in dialogo con l’ambiente che l’umanità condivide con il resto del vivente.

Con il metodo dell’ascolto, Pesaro ha avviato degli esercizi di cittadinanza culturale, per incrociare la molteplicità di sguardi e desideri dei suoi abitanti sullo spazio urbano e ripensarlo in termini di prossimità, identità, mobilità sostenibile, con l’obiettivo di rilanciare il suo modello di territorio policentrico oltre le opposizioni fra centro e periferia, borgo e metropoli, verso una nuova idea di provincia.

La motivazione

“La città di Pesaro offre al Paese una eccellente candidatura basata su un progetto culturale che, valorizzando un territorio già straordinariamente ricco di testimonianze storiche e preziosità paesaggistico-ambientali, propone azioni concrete attraverso le quali favorire anche l’integrazione, l’innovazione, lo sviluppo socio-economico”, è la motivazione con la quale la Commissione ha scelto Pesaro tra le città finaliste.

“In questa prospettiva, la proposta conferisce il giusto equilibrio a natura, cultura e tecnologia, tre elementi che si fondono in un contesto di azione condivisa tra pubblico e privato. L’enfasi data al valore della cittadinanza come riconoscimento e come pratica attraverso concreti esercizi, oggi più che mai, afferma una direzione che può generare contributi per altre esperienze future. Lo sforzo di coinvolgimento delle giovani generazioni in un programma impegnativo appare particolarmente interessante alla luce delle sfide che l’incertezza dei tempi propone.

La valorizzazione del rapporto tra città e territorio con un programma esteso in modo articolato a tutti i comuni della provincia integra voci rendendo corale il conseguimento del titolo di Capitale della cultura”.

L’assessore alla bellezza Daniele Vimini dice: “Siamo molto contenti del risultato, non ce lo aspettavamo data la qualità dei progetti delle altre città”, ha dichiarato ad Artribune Daniele Vimini subito dopo la proclamazione. “Abbiamo poco più di un anno per prepararci, ma è un lavoro già iniziato che coinvolge altri cinquanta comuni, il nostro 2024 si può dire che sia già iniziato, guarderemo a Procida e anche a Bergamo e Brescia, osserveremo il loro lavoro per avere anche qualche insegnamento da loro.

Siamo certi che questo progetto possa fare emergere le potenzialità di tutto il territorio, anche le realtà di provincia che non sempre hanno le occasioni per esprimersi”. E circa la candidatura a Capitale Europea della Cultura 2033?

“È un percorso che avevamo iniziato con Urbino, poi è arrivata l’occasione di Capitale Italiana e l’abbiamo colta un po’ come una ‘palestra’, è un lavoro parallelo che proveremo a giocarci con il vantaggio di essere caldi del biennio 2022-2024”.

Mettendo memoria e tradizione al servizio del divenire, spostando l’attenzione dall’oggetto all’azione, Pesaro cerca nella natura della cultura le occasioni per costruire un percorso al futuro.