luogo di culto

Luoghi di preghiera ma anche edifici storici

La chiesa, intesa come edificio e luogo di preghiera, è sempre stata all’avanguardia perché ha rappresentato un luogo vivace di incontro e confronto, presente in ogni città europea. Oggi, nonostante le chiese siano circondanti di edifici moderni, grattacieli, musei e teatri, rappresentano un luogo non solo di culto, ma delle vere e proprie testimonianze storiche di un’architettura sacra che assumono un forte valore simbolico e umano.

Nonostante le innovazioni tecnologiche e un’architettura d’avanguardia, le chiese conservano il valore di senso, significato e simbolo distinguendo il loro ambiente da quello profano, quasi segnando un confine.

 

chiese ad uso artistico

 

D’altronde, addirittura le prime forme sacre rudimentali, come Stonehenge, rappresentavano dei segni che delimitavano un luogo e lo rendevano sacro. Le piramidi prima  e i templi poi, che tra l’altro derivano da “tempio”, témenos, un termine che significa separazione, invece, non solo avevano questa funzione, ma la loro imponente struttura che si ergeva verso il cielo era un chiaro intento di volersi collegare con una dimensione ultraterrena.

 

Le chiese, anche oggi, hanno questa funzione: delimitare uno spazio sacro, accogliere una comunità e mettere in comunicazione con una dimensione spirituale.

 

Tuttavia, come conseguenza di una sorta di laicizzazione della società, le chiese non sono state più al centro dei nuovi quartieri né considerati gli edifici principali dei piani urbanistici. Anzi, spesso sono passate in secondo piano rispetto a strutture ritenute più urgenti, come ospedali e scuole che sono collegate a esigenze specifiche.

Tuttavia, al di là dei desideri dei pianificatori urbani, le chiese hanno continuato ad avere una grande importanza e a comunicare il loro valore. La chiesa, quindi, ha conservato le sue caratteristiche e il forte legame con la religione ha sempre caratterizzato anche il suo edificio caricando la valenza simbolica di ogni elemento architettonico.

 

La maggior parte degli edifici delle chiese hanno una pianta che rappresenta una croce, altro elemento simbolico. In una chiesa, ad esempio, una finestra rappresenta qualcosa di più di una semplice apertura e di un elemento funzionale, ma un modo per far entrare la luce e stabilire un legame e una forma di comunicazione tra la persona e il cosmo.

Anche l’orientamento dell’edificio assume una forte valenza perché la posizione verso oriente permette alla luce di entrare fin dalla mattina e di illuminare proprio l’abside, dove viene collocato l’altare, il luogo su cui si svolge il sacrificio e vengono conservati il pane e il vino benedetto.

La luce è simbolo della divinità e per questo anche le vetrate sono spesso istoriate, così da creare non solo dei suggestivi effetti visivi, ma anche per rendere vivo il racconto illustrato sui vetri.

 

L’architettura delle chiese, quindi, da una parte si fa espressione di valori e di una precisa ideologia, dall’altra svolge una funzione per la comunità: rende riconoscibile il luogo di culto e accoglie i credenti. D’altronde, anche la parte esterna delle chiese è caratteristica perché deve essere riconoscibile e rappresentare un punto di riferimento per la comunità. I  luoghi di culto sono edifici che coniugano significati simbolici e spirituali con l’espressività di un popolo o di una cultura e hanno anche un loro ruolo nell’ambito del territorio.

Infatti, anni fa, le chiese erano costruite al centro delle città ed erano appositamente progettate per essere strutture imponenti, per essere visibili, riconoscibili e comunicare un senso di presenza e potenza.

 

Oggi, però, la chiesa non è vista solo come un luogo di culto, ma come edifici storici che possono essere reinterpretati in un’altra chiave. Tuttavia, quando si vuole far assumere una nuova destinazione d’uso a una chiesa, non si può non tener presente il carattere religioso e quindi non si possono trascurare i valori simbolico-spirituali.

 

I luoghi di culto rientrano nel concetto di patrimonio culturale definito nella Convenzione Faro come un “insieme di risorse ereditate dal passato che le popolazioni identificano, indipendentemente da chi ne detenga la proprietà, come riflesso ed espressione dei loro valori, credenze, conoscenze e tradizioni, in continua evoluzione”.

In Italia, circa il 70% degli edifici storici erano dei luoghi di culto, una ricchezza inestimabile non solo a livello artistico, ma anche per il turismo.

 

Se si utilizzano le chiese per il loro ruolo di edifici storici o come location per ospitare mostre d’arte e altre tipologie di eventi, non si può non considerare il forte valore simbolico e rispettare quelle architetture dove nessun elemento viene lasciato al caso. Questo vuol dire, ad esempio, valorizzare l’edificio con installazioni artistiche e con un’illuminazione che possa porre l’accento su quelle che sono le peculiarità del luogo e che possa esprimerlo al meglio secondo le modalità contemporanee, oltre che rispettare eventuali percorsi “simbolici”.

Reinterpretare, sottolineare, assecondare e non stravolgere, quindi, dovrebbero essere le parole chiave quando si utilizzano le chiese per come edifici storici che, oltre a costituire delle attrazioni per ogni territorio, possono diventare location per altre destinazioni d’uso.

Interventi d’arte contemporanea nei luoghi di culto

Un dialogo tra antico e contemporaneo può e deve esistere. Ed è sano che un museo d’arte antica s’interroghi sulla possibilità d’essere anche un luogo di produzione dei linguaggi del presente, oltre che di conservazione del passato. È frutto di luoghi comuni che ci trasciniamo dietro dall’epoca del futurismo pensare che tra antico e contemporaneo ci siano fratture insanabili, discontinuità, incapacità di dialogo: l’arte contemporanea non può prescindere dal confronto, anche implicito o sotteso, con l’arte antica.

Ogni forma d’arte include in maniera più o meno intenzionale una qualche forma di reazione che, ha spiegato Salvatore Settis, “può manifestarsi anche capovolgendo di segno gli echi dell’arte antica, nascondendone le tracce, provando a ignorarne l’esistenza o a denigrarne qualità ed esiti, o perfino propugnandone la distruzione come facevano i futuristi”, e di conseguenza il rapporto tra antico e contemporaneo è animato da una tensione che “continuamente si riarticola nel fluire dei linguaggi critici e del gusto, nei meccanismi del mercato, nel funzionamento delle istituzioni, nella ‘cultura popolare’”.

L’arte come strumento di valorizzazione architettonica è un tema di grande attualità. L’installazione di opere d’arte all’interno degli edifici storici, come chiese o palazzi, può rappresentare un importante elemento di valorizzazione del patrimonio architettonico. Queste opere possono non solo arricchire il valore estetico dell’edificio, ma anche creare un dialogo interessante tra l’architettura e l’arte contemporanea. Inoltre, l’arte può rappresentare un’attrazione turistica importante, portando visitatori da tutto il mondo a scoprire le bellezze del nostro patrimonio storico-artistico. Tuttavia, è importante che l’installazione delle opere d’arte sia fatta con grande rispetto per l’edificio storico, in modo da non comprometterne l’integrità e il valore culturale.