Scavi archeologici di Oplonti
La città di Torre annunziata contiene al suo interno gli scavi di Oplontis.
In realtà si tratterebbe più probabilmente di un’area periferica di Pompei, tipo una nostra contrada, piuttosto che una tessuto urbano vero e proprio. Questi scavi sono composti da due ville di cui visitabile, al momento, è solo quella di Poppea.
L’antica città romana di #Oplontis, quella che oggi è diventata Torre Annunziata, area urbana devastata come Pompei ed Ercolano dall’eruzione del Vesuvio. Celebre come luogo di villeggiatura con saline e complesso termale, qui è sita la Villa di Poppea, l’avvenente seconda moglie dell’imperatore Nerone, e la residenza di Lucio Crasso Terzo. La villa dava direttamente sul golfo in una veduta meravigliosa, gli affreschi con colori e decori vivaci e raffigurazioni di architetture e animali arricchiscono una complesso che risale al I secolo a.c.
La villa di Poppea Sabina, seconda moglie di Nerone, è inserita nell’elenco dell’UNESCO relativo al patrimonio dell’umanità ed in effetti si tratta di una monumentale residenza, molto ampia al punto da contenere addirittura un piccolo complesso termale e ricca di affreschi che creano giochi prospettici con finti elementi architettonici quali porte o colonne o che abbelliscono le pareti con raffigurazioni di animali, frutta o maschere.
Gli scavi archeologici di Oplonti comprendono una serie di ritrovamenti archeologici appartenenti all’antica città o zona suburbana pompeiana, di Oplontis, seppellita insieme a Pompei, Ercolano e Stabiae dopo l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.: oggi l’area archeologica è situata nel centro della moderna città di Torre Annunziata e comprende una villa d’otium chiamata “di Poppea” e una villa rustica detta “B o di Lucius Crassius Tertius”.