Scavi archeologici di Ercolano

Scavi archeologici di Ercolano

Gli scavi archeologici di Ercolano ospitano l’antica città di Herculaneum, che venne distrutta insieme a Pompei dall’eruzione del Vesuvio (79); l’eruzione coprì con una enorme massa di fango, cenere ed altri materiali eruttivi trascinati dall’acqua piovana che, penetrando in ogni apertura, si solidificò in uno strato compatto e duro di 15-20 metri, che ha conservato praticamente intatto tutto il nucleo urbano che è stato dissotterrato per gran parte.La scoperta dei resti dell’antica città è avvenuta casualmente (così come per Pompei), agli inizi del 1700 e sono proseguiti con difficoltà, poiché sull’area era nel frattempo cresciuta la città di Resina, che occupa ancora oggi gran parte della città sepolta.

Ercolano ci appare oggi solo in una parte della sua estensione, quella più vicina al mare, mentre restano ancora sepolti parte del Foro, i templi, numerose case e le necropoli, soprattutto per il fatto che vengono a trovarsi sotto il moderno abitato di Resìna, che dal 1969 ha mutato il nome della città in quello antico di Ercolano. Le ricerche archeologiche ad Ercolano hanno portato alla luce varie centinaia di resti umani e di animali, particolarmente drammatici, perché colti nell’atto della morte, che danno una testimonianza  dell’orrore vissuto nei momenti della distruzione della città.

I segreti di Ercolano

«L’antica spiaggia sarà messa a secco, afferma Francesco Sirano direttore del Parco, togliendo l’acqua e scavando siamo certi di trovare qualcosa. Il luogo tornerà a essere praticabile. Attualmente si cammina su una passerella sospesa su un piccolo laghetto che manteniamo a un livello bassissimo con delle pompe, una volta prosciugato ci sarà un percorso libero verso la Villa dei Papiri la cui area sarà oggetto di restauro e di sistemazione per poter essere visitabile».

Numerose altre le novità come le due importanti mostre annunciate da tempo e rimandate a causa del Covid: una mostra sui mobili e sui reperti lignei si terrà nella Reggia di Portici, mentre nell’Antiquarium del Parco quella sul cibo e l’alimentazione è programmata per la fine dell’anno.

Saranno circa 200 reperti per ogni esposizione con elementi pregiati e mai esposti prima come una piccola barca di pescatori, trovata nell’area della Villa dei Papiri, e restaurata proprio in previsione di questo evento, e un cassonettato policromo il cui legno è ancora integro, non bruciato, appartenente al soffitto del salone della Casa del Rilievo di Telefo.

Gli scavi archeologici hanno portato alla luce una porzione di città in ottimo stato di conservazione.

Diversamente da Pompei, che subì una terribile pioggia di ceneri e lapilli, Ercolano fu completamente sommersa da uno strato di lava mista a fango che arrivò ad uno spessore massimo di 25 metri. Queste particolari circostanze da un lato rendono tuttora assai arduo lo scavo, dall’altro hanno permesso la conservazione di materiali altamente deperibili, come i papiri e gli stessi alimenti, sigillati nel fango secco. La città di Ercolano, seppur meno grande rispetto alla vicina Pompei, rappresenta comunque una meta turistica molto interessante.