Un grande patrimonio artistico
Tra le sette meraviglie del Mondo c’è anche il Colosseo, ma aldilà di questa classifica che ha origini fin dall’antichità, il nostro Paese è ricco di monumenti, palazzi e costruzioni dall’inestimabile valore artistico e storico che lasciano i visitatori senza fiato e a bocca aperta per lo stupore.
L’Italia è un Paese ricco di arte e cultura che si trova quasi sempre intrecciata nel contesto urbano e che, forse, proprio per questo, non sempre vengono valorizzati nel modo giusto, quasi come se l’occhio dei passanti si fosse abituato a tanta bellezza.
La valorizzazione dell’arte e della cultura può avvenire in molti modi. Ad esempio, attraverso l’organizzazione di mostre ed eventi culturali che coinvolgano artisti emergenti e talenti locali. In questo modo, si può dare visibilità a nuove espressioni artistiche e offrire al pubblico la possibilità di scoprire nuovi talenti. Un altro modo per valorizzare l’arte è attraverso la promozione del patrimonio culturale italiano. Molte città italiane sono ricche di tesori nascosti, come chiese, palazzi storici e musei meno conosciuti. Promuovere questi luoghi e renderli accessibili a tutti può contribuire a diffondere la conoscenza e l’apprezzamento dell’arte e della cultura italiana.
Se nella vita quotidiana alcuni dettagli possono passare quasi inosservati, è bene sapere che quando i monumenti e i luoghi della cultura diventano spazi per ospitare eventi e altre forme d’arte, grazie all’utilizzo sapiente di diverse tecnologie dello spettacolo, installazioni audio e video e alla realizzazione di scenografie, fisiche o virtuali, si riesce a rendere ancora più evidente il loro valore e la loro capacità di attrazione.
Valorizzare e fruire di un territorio
La valorizzazione del patrimonio culturale può andare di pari passo con la creazione di esperienze memorabili e coinvolgenti indirizzate a diversi pubblici e che possono diventare non solo una strategia efficace di comunicazione del territorio, ma anche per la promozione del proprio business. Sono sempre di più gli esempi di iniziative che utilizzano i luoghi della storia e della cultura per happening ed eventi. Tra l‘altro, in un Paese ricco come l’Italia anche a livello paesaggistico, sono tanti anche gli spazi aperti, sia urbani che extraurbani, che si prestano a questa destinazione d’uso: in questi contesti, quindi, il legame con il territorio diventa ancora più forte e un valore distintivo da comunicare ai pubblici di riferimento.
L’arte, quindi, esce fuori dai Musei e dai luoghi tipici della cultura, con installazioni artistiche, da quelle più classiche a quelle moderne e innovative fatte di giochi di luci e video mapping, per andare nelle strade e inserirsi nel contesto urbano. Ne sono un esempio le installazioni di videoarte che vengono proiettate sulle facciate degli edifici o le statue greche che, in occasione di un progetto del Museo Archeologico Nazionale di Napoli hanno letteralmente invaso la città portando così l’arte per le strade.
Se la scelta del videomapping, ovvero la proiezione dell’immagini sugli edifici consente di sottolineare la bellezza o i particolari architettonici die palazzi storici, chiese e monumenti, questa stessa tecnica può essere utile a livello di marketing e comunicazione, ad esempio, per promuovere un brand, per un lancio di prodotti o per comunicare eventi e sostenere diverse iniziative, da quelle no-profit a quelle commerciali.
I monumenti quindi diventano una tela bianca sulla quale raccontare una storia attraverso uno storytelling multimediale e un mix di tecniche 2D e 3D, motion graphics, video mapping, sound design e luci, per offrire agli spettatori un’esperienza memorabile e immersiva. Le installazioni visive sono rese ancora più interessanti perché, grazie a delle tecnologie “smart” e alla scansione e alla mappatura in real-time delle superfici sulle quali vengono proiettate, riescono a interagire con elementi della scena, come angoli e spigoli, adattandosi per un effetto davvero realistico. Oppure, alcune tecniche consentono al pubblico di poter prendere parte all’installazione interagendo con essa per aumentare il livello di coinvolgimento.
Oltre a rappresentare un mezzo di comunicazione artistica e di promozione, il videomapping sui monumenti è anche un approccio che permette di sdoganare l’arte e di portarla fuori dai luoghi istituzionali per avvicinarla alle persone.
Ovviamente, il videomapping non è l’unica soluzione possibile e allora, soprattutto nei grandi spazi, come le piazze, si possono allestire palchi e scenografie fisiche, magari da integrare a suggestivi effetti virtuali, che permettono di creare uno spazio nello spazio. Si viene a delineare una nuova dimensione che aggiunge significato a un luogo culturale e che, come un grande contenitore, può essere gestita per diversi scopi: eventi, congressi, comunicazione politica e sociale sono solo alcuni degli esempi.
Ritornando alla creazione di nuovi ambienti all’interno di spazi fisici esistenti, anche al chiuso, come quello di musei e di altri monumenti, un aiuto viene dalle tecniche di realtà virtuale e aumentata. Grazie alle tecnologie digitali, infatti, è possibile “ingannare” i sensi umani generando location virtuali, o anche solo alcuni elementi, come gli avatar, che possono essere esplorati e scoperti proprio come se avessero una loro fisicità.
Si tratta di tecnologie che provengono principalmente dal mondo del gaming, ma che oggi si ritrovano in diversi contesti garantendo un elevato grado di immersività e creando soluzioni non solo di intrattenimento, ma anche mirate alla valorizzazione. Le applicazioni di queste nuove tecnologie sono pressoché infinite, essendo modulabili a piacimento e ben si prestano per progetti che riguardano l’architettura, l’istruzione e l’arte.
I monumenti diventano così dei luoghi da vivere in prima persona, si arricchiscono di nuovi significati, senza perdere però il loro originario e vengono valorizzati: si può portare la cultura fuori dai luoghi canonici o far entrare nelle location tradizionali dell’arte nuove forme di intrattenimento e comunicazione, ma grazie alle innovazioni tecnologiche, si possono superare anche i confini fisici e geografici. Gli eventi, ad esempio, come le mostre, possono abbandonare la fisicità dei musi per arrivare ovunque grazie alle tecnologie di streaming. Una possibilità che è stata indispensabile durante la pandemia da Covid-19, ma che è destinata ad offrire grandi opportunità nel tempo.
La valorizzazione comprende, inoltre, finalità educative di stretto collegamento con il patrimonio, al fine di migliorare le condizioni di conoscenza e, conseguentemente, anche di conservazione dei beni culturali e ambientali, incrementandone la fruibilità. Anche la promozione ed il sostegno di interventi di conservazione dei beni culturali rientrano nel concetto di valorizzazione. Nell’ambito del progetto di valorizzazione del patrimonio culturale statale promosso dalla Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale obiettivi prioritari sono quelli di migliorare la fruizione dei luoghi della cultura e incrementare l’offerta culturale.
Il digitale può diventare un elemento di integrazione della fruizione
PRIMA: può offrire una vista sul backstage, “trailer” e anticipazioni dell’evento, soprattutto nel caso di performance (concerti, teatro, festival…). Può dare un contributo in termini di disseminazione, creare l’attesa, ad esempio attraverso l’invio su WhatsApp di video di preview o di informazioni, che l’utente potrebbe ricevere al momento della prenotazione o acquisto del biglietto (contenuti speciali a lui dedicati).
Nel caso di mostre o musei, si potrebbe anche pensare all’invio di una video guida da fruire con lo smartphone
DURANTE: ci si aspetta la possibilità di accedere da remoto all’evento se impossibilitati a fruirlo dal vivo
IN GENERALE: per chi lo desidera, può essere interessante la creazione di una «community» dell’evento che metta in contatto i partecipanti, dando così modo di commentarlo insieme
La tecnologia in particolare potrebbe avere un ruolo di amplificazione della esperienza dal vivo.
Creare nuove emozioni, catturando dettagli che oggi a teatro, nei concerti, in un museo non sono visibili dal vivo, sulla scorta di alcune esperienze già sperimentate e apprezzate dal pubblico: come le esperienze immersive e interattive di alcune mostre e musei o eventi site-specific
L’ESPERIENZA DAL VIVO È, PER TUTTI, IL BENCHMARK DELLA FRUIZIONE
Genera una ricca gamma di emozioni, coinvolge tutti i sensi, crea un clima di comunione tra il pubblico e una relazione peculiare tra pubblico e opera/artista/autore, valorizza gli aspetti di «contorno» (il viaggio per visitare un museo, la cena dopo il cinema/teatro, la condivisione dell’evento con gli amici/la famiglia…)