Vesuvio
Il Vesuvio è uno dei vulcani più studiati e conosciuti del mondo. Simbolo della città di Napoli con la sua sagoma inconfondibile, ha una tipica forma tronco-conica il cui punto più alto raggiunge i 1.277 m s.l.m.. Il cratere ha attualmente un diametro di 450 m ed una profondità di 300 m.
Quest’ultima rappresenta ciò che è rimasto dell’ex edificio vulcanico (Monte Somma) dopo la grande eruzione del 79 d.C., che determinò il crollo del fianco sud-orientale in corrispondenza del quale si è successivamente formato il cratere attuale. È attualmente l’unico vulcano attivo di tutta l’Europa continentale. Il Vesuvio è il vulcano più famoso della terra, la cartolina del Golfo di Napoli con lo sfondo dello skyline del Vesuvio fa parte dell’immaginario collettivo mondiale e lo trasforma nel “vulcano” per antonomasia.Il Vesuvio è uno dei vulcani più studiati (fin dal 18° secolo per volontà dei Borbone fu sistematicamente studiato) ed è anche uno dei più pericolosi poiché il vasto territorio che si estende alle sue pendici ha visto la costruzione di case fino a 700 metri di altura.
E’ costituito da un cono esterno tronco, Monte Somma (1133 metri), entro la quale si trova un cono più piccolo rappresentato dal Vesuvio (1281 metri).Nelle giornate più fredde la condensazione dei vapori rende visibili le fumarole presenti in numerosi punti della parete interna del cratere. Proseguendo lungo il bordo del cratere, guardando verso il mare si coglie l’intera estensione della parte meridionale del vulcano e, in giornate con buona visibilità, tutto il Golfo di Napoli dalla Penisola Sorrentina e Capri fino a Capo Miseno, Procida e Ischia. Dal 29 ottobre 2005 il Vesuvio è un museo a cielo aperto perché i suoi tornanti ospitano 10 gigantesche sculture. La mostra permanente prende il nome di Creator Vesevo
Rete sentieristica e di fruizione sostenibile del Parco
Le attività di ricognizione, analisi e progettazione, eseguite in maniera congiunta tra gli uffici dell’Ente Parco, hanno portato alla realizzazione del Masterplan di progetto, uno strumento di lavoro dinamico e finalizzato a collocare in un unico disegno strategico le iniziative di miglioramento e potenziamento della fruibilità del territorio del Parco.
La logica di fondo che ha guidato il team di lavoro è stata quella di connettere, attraverso una rete di percorsi che si sviluppano in modo radiale, i più importanti siti naturalistici dell’intera area protetta e di conseguenza di tutti i Comuni del Parco.
Gli interventi previsti si articolano in diverse tipologie di progetto: riqualificazione dei sentieri esistenti; realizzazione delle interconnessioni mancanti e delle cosiddette salite storiche, per un totale di circa 90 km; realizzazione di 4 info-point e 6 “porte del parco” (installazioni architettoniche leggere e simboliche, atte a segnalare l’ingresso nelle principali aree di accesso alla rete di fruizione del Parco), percorsi cicloturistici per circa 40 km, percorsi ippoturistici per circa 27 km.
Info-point, Porte del Parco e stazioni rent a bike
Al fine di rendere più tangibile la percezione del visitatore di trovarsi in un’area protetta tra le più importanti, che costituisce l’insieme di numerosi habitat naturali aventi caratteristiche specifiche del contesto mediterraneo, è stata prevista la realizzazione delle Porte del Parco, ovvero elementi architettonici in grado di definire veri e propri punti d’accesso al Parco, caratterizzandone l’immagine. Inoltre, con la creazione degli info-point del Parco si avrà un rilevante miglioramento dei servizi legati al turismo escursionistico.
Connessioni
Per agevolare gli escursionisti nel loro percorso di visita del Parco, sono state ipotizzate 8 interconnessioni tra i sentieri esistenti, per un totale di 12km di ulteriori percorsi. Tali tratti consentiranno di collegare i diversi sentieri e i vari versanti del Vesuvio, trasversalmente ai diversi Comuni, ma soprattutto consentiranno di sfruttare la circolarità e la multiconnessione della nuova rete sentieristica.
Percorsi Cicloturistici e ippoturistici
Al fine di perseguire l’obiettivo dell’intermodalità della fruizione turistica dell’area protetta, il Masterplan ha previsto l’individuazione di percorsi dedicati alla mobilità con mountain-bike e cavalli. La logica di fondo è stata quella di studiare insieme agli stakeholders territoriali le migliori ipotesi di percorso, affinché la futura infrastruttura sia quanto più possibile funzionale al turismo legato all’escursionismo ed all’enogastronomia. La ciclovia ipotizzata si sviluppa su di un percorso di 40 km, che abbraccia un versante del Parco molto esteso che si dipanerà in vari sottopercorsi di diversa difficoltà. Il percorso da destinare ad ippovia, invece, prevede un estensione di 27 km che permetterà di poter fruire a cavallo lungo molteplici siti di interesse naturalistico ed enogastronomico.