Teatro romano

I mestieri dello spettacolo. Le professioni artistiche

Lo spettacolo dal vivo, sia esso teatro di prosa, lirico, balletto, concerto, musical, cabaret, o qualsiasi intrattenimento che preveda la presenza di uno o più artisti che si esibiscano davanti a un pubblico, presuppone lo sforzo realizzativo e il concorso di molte e differenti professionalità. L’apporto di ognuna delle persone coinvolte è indispensabile al conseguimento dell’obiettivo finale che è sempre la creazione di un prodotto artistico di livello, capace di riscuotere il consenso del pubblico.

La realizzazione di uno spettacolo dal vivo è, dunque, un lavoro di gruppo, nel quale le competenze di coloro che non appaiono di fronte al pubblico sono importanti tanto quanto il talento di coloro che si presentano davanti allo spettatore. La scelta di assistere a uno spettacolo può essere compiuta basandosi sulla presenza nel cast di un interprete, sulla paternità di un regista o di un autore, ma anche considerando l’ente o l’istituzione che lo produce, i quali possono fornire una garanzia di qualità artistica.

Le professioni artistiche

Il team creativo è composto dai professionisti che partecipano all’ideazione e alla realizzazione dello spettacolo fornendo il loro contributo artistico. Il talento e l’estro di tali figure professionali si applicano alle differenti problematiche della messinscena, ciascuno occupandosi del proprio specifico campo, ma in stretto e continuo confronto con il lavoro degli altri.

Si può individuare all’interno di questa categoria un’ulteriore suddivisione; quella, cioè, tra coloro che sono coinvolti sia nella fase di progettazione sia nella fase di realizzazione e coloro i quali, invece partecipano solo alla seconda. Tali suddivisioni sono funzionali a rendere più semplice questa breve esposizione; la realtà si presenta assai più fluida e meno rigidamente definita, come è naturale per un fatto caotico e ogni volta irripetibile, quale un processo di creazione artistica.

Il Regista

regia

Tra i professionisti che seguono tutto l’iter di creazione di uno spettacolo, il più importante è il regista. Così come lo intendiamo oggi, il regista è “un’invenzione” relativamente recente, risalendo agli ultimi decenni del XIX secolo e affermandosi definitivamente lungo tutto il corso del XX. La principale differenza tra questa figura e quelle che lo hanno preceduto, come, ad esempio, il capocomico, è che il regista non si limita a svolgere funzioni di scelta del repertorio, coordinamento e amministrazione, ma si configura come il vero e proprio autore dello spettacolo; colui, cioè, che è il responsabile ultimo di tutte le scelte artistiche e del significato che l’opera compiuta dovrà veicolare, nonché il garante dell’omogeneità e della coerenza della stessa.

Egli è la persona a cui tutti gli altri fanno riferimento per avere indicazioni su come indirizzare e svolgere il proprio lavoro. Spesso è anche colui dal quale nasce l’idea di realizzare un determinato spettacolo, o di mettere in scena un certo testo. In tal caso, il regista si presenterà a una struttura che produce spettacoli con la propria proposta e chiederà di poterla realizzare. Non è raro il caso in cui sia la struttura di produzione a scritturare un regista per realizzare un proprio progetto.

La libertà e l’autonomia decisionale nella quale il regista svolge il proprio ruolo è direttamente proporzionale alla sua “importanza” e dunque al rapporto di forza che egli riesce a instaurare con la struttura produttiva. È il regista a scegliere i propri collaboratori, sempre in accordo con i responsabili della produzione. Un abile regista è una delle principali condizioni per garantire la buona riuscita di uno spettacolo: egli deve possedere, oltre al talento, doti di organizzatore, sia che lavori in ambito pubblico o privato, e deve essere un ottimo promotore di se stesso e delle proprie opere. Ai registi solitamente si affida la direzione artistica di importanti strutture produttive, come i teatri stabili, i festival, o anche le compagnie private.

Ad affiancare il regista nella stesura del progetto di regia saranno i suoi primi collaboratori: lo scenografo e il costumista. Sovente accade che tra queste figure professionali si creino sodalizi che durano anni e un regista preferisca lavorare sempre con i medesimi collaboratori, coi quali si instaura un rapporto di reciproca fiducia e comprensione.

Lo scenografo

scenografia

Cura l’aspetto visivo dello spettacolo, ideando e progettando le scenografie, sia quelle tridimensionali, sia quelle dipinte. Il suo lavoro consiste nel creare lo spazio a seconda delle esigenze pratiche, espresse dal regista e soprattutto dello stile e dell’idea dalla quale si origina la messinscena.

Una scenografia può essere, ad esempio, realistica o simbolica, può cioè riprodurre fedelmente la realtà, oppure avvalersi di elementi simbolici che la richiamino. Una tale scelta dipende dall’orientamento generale dello spettacolo e deve essere compiuta in accordo con il regista.

L’apporto creativo di uno scenografo dipende dalla libertà concessagli dal regista e dall’importanza dell’aspetto visivo nell’economia dello spettacolo (in taluni spettacoli la scenografia è ridotta al minimo o addirittura inesistente). Una volta terminata la fase di ideazioni comincia quella progettuale vera e propria nella quale lo scenografo, coi suoi assistenti, stende i progetti dettagliati di ogni elemento scenografico.

Dopodiché si passa alla realizzazione, affidata a laboratori specializzati che possono essere interni o esterni alla struttura produttiva. Allo scenografo compete la supervisione della costruzione, le eventuali modifiche in corso d’opera e, a fabbricazione ultimata, il collaudo, cioè il controllo della effettiva corrispondenza della scenografia finita al progetto di partenza. In alcuni casi, durante questa seconda fase, allo scenografo ideatore, può subentrare lo scenografo realizzatore.

La costumista

Costumi teatrali

 

E’ il responsabile dell’ideazione dei costumi di scena. Come già detto, anch’egli affianca il regista nella stesura del piano di regia e successivamente nella progettazione dello spettacolo. Prosegue poi il suo lavoro, una volta definito il cast degli interpreti, adattando alle reali fattezze di questi i costumi già disegnati. Anche per lui vale quanto già evidenziato per lo scenografo riguardo al suo rapporto col regista e alla necessità di attenersi strettamente alle sue indicazioni e allo spirito della messinscena. La realizzazione dei costumi è affidata a sartorie specializzate.

Tuttavia non è infrequente il caso in cui i costumi siano presi a noleggio e non realizzati ex novo: il costumista, allora, si occuperà del reperimento degli abiti e degli accessori più appropriati e eventualmente del loro adattamento. Talvolta le funzioni di scenografo e costumista si raggruppano nell’identica persona, quando non è così, è vitale che tra i due vi sia una strettissima collaborazione, poiché scene e costumi non possono in alcun modo riflettere due A seconda della tipologia di spettacolo l’apporto del musicista può essere richiesto già nella fase di progettazione e addirittura, come per scenografo e costumista, in quella di stesura del progetto di regia.

Laddove la musica non rivesta una importanza fondamentale, invece, questa figura fa la sua comparsa in un secondo momento. Il musicista o responsabile delle musiche è colui che sceglie o compone i brani musicali che a diverso titolo faranno parte dello spettacolo. Bisogna distinguere tra musiche originali, cioè composte appositamente per la messinscena in questione, e brani già esistenti: nel primo caso il musicista è compositore, nel secondo si limita a selezionare i motivi secondo le indicazioni del regista. La musica potrà essere eseguita dal vivo, oppure essere riprodotta in modo meccanico. Il responsabile dovrà perciò dirigere i musicisti sulla scena, oppure adattare i brani già esistenti alle specifiche esigenze dello spettacolo, oppure, ancora, incidere i brani da lui composti perché possano essere riprodotti durante le recite.

Il regista è la figura preminente nel teatro di prosa. Il direttore d’orchestra riveste la medesima importanza nel teatro lirico, dove sono musica e canto gli elementi su cui si fonda lo spettacolo. Lo stesso dicasi per il coreografo nel balletto e negli spettacoli di danza in genere. Quand’anche in tali spettacoli sia richiesta la presenza di un regista, la sua posizione è subordinata a quella dei professionisti appena ricordati.

Conclusioni

Una volta terminata la fase progettuale e avviata la realizzazione di scenografie, costumi e quant’altro risulti necessario, lo spettacolo entra nel vivo della sua realizzazione e entrano in gioco altre professioni artistiche, la cui presenza fino ad ora non è stata necessaria. Si tratta, in primo luogo, degli artisti interpreti: attori, danzatori, ballerini,mimi, comparse, cantanti, professori d’orchestra,musicisti, coristi e via dicendo.

La presenza o meno di ciascuna di tali categorie dipende dal genere di spettacolo, ma ci sono casi di spettacoli “misti”, nei quali si possono trovare rappresentate tutte queste categorie.

Può darsi il caso che alcune peculiarità della messinscena richiedano l’intervento di figure professionali particolari, comemaestri di scherma, maestri di canto, maestri di mimo, e altri.

 

Quali sono le professioni tecniche?