opera di street art

Nuove idee culturali dalla Street-art al Videomapping.

L’arte nell’era digitale prende una forma diversa, sembra di toccarla con mano e viverla a pieno. In realtà è proprio così, siamo avvolti dalla tecnologia e anche i nostri spazi lo sono ormai.

Ecco perché le nuove forme d’arte ci piacciono e ci rendono altamente partecipi mettendo anche il territorio in risalto.

La street art

L’arte che prende vita in città o letteralmente “arte di strada” si è sviluppata tantissimo negli ultimi anni. Non è da confondere con i graffiti, i quali sono una forma d’arte che deriva dall’hip hop ed è dedito ad alcuni gruppi di persone, anche se spesso molti li hanno definiti come vandali.

La street art raccoglie un bacino d’utenza elevato, è una vera e propria arte a cielo aperto accessibile a tutti. Se prima era raro vedere qualche opera di Banksy in giro per le città, ormai tantissimi palazzi sono tappezzati di opere di artisti quantomeno famosi.

Le opere hanno sempre un significato preciso o sono dedicate ad un personaggio/ persona, ma servono per “abbellire” determinati luoghi, quelli di periferia finiti nel dimenticatoio delle istituzioni.

Addirittura oggi son tornati alla ribalta ed è possibile organizzare dei tour di street art in molte città, tra cui Napoli. Molti quartieri son tornati a rivivere attraverso l’arte di strada.

Non è una banalità, parliamo di un vero e proprio movimento che serve per la riqualificazione di un territorio, tutto strettamente connesso alla creatività.

 

 

Ci sono tanti esempi in tutta Italia, anche di artisti famosi. Ad esempio a Pisa, precisamente dietro il convento dei Frati “Servi di Maria”. L’opera Tuttomondo è stata realizzata nel 1989 dal celebre artista Keith Haring ed è oggi considerata un vero e proprio capolavoro.

I murales di Banksy sono i più noti, in Italia sono presenti a Venezia e Napoli. In mezzo alla laguna, su un muro c’è un bambino sopravvissuto a uno sbarco. Travolto da un vento furioso e con addosso un giubbotto di salvataggio. In mano un razzo segnaletico, che illumina la notte, la speranza di essere salvato.

A Napoli invece troviamo la Madonna con una pistola, accanto ad un’edicola votiva, un vero e proprio affronto da parte dell’artista. Oggi l’opera è protetta da una teca per evitare atti vandalici.

Se volessimo parlare solo di un’opera di Jorit, Maradona, per la sua popolarità ormai abbiamo ben poco da dire, di quanto sia stata influente prima ma soprattutto quando è morto il calciatore, diventando una specie di cappella votiva. Ma non solo, Napoli est è piena di opere di Jorit che sono piene di significati importanti come Ael, tutt’uguale song’ e’ criature, opera fatta nel parco Merola di Ponticelli per la morte di una bambina rom, bruciata viva. Oggi il Parco Merola viene chiamato “parco dei murales” perché le facciate dei suoi palazzi sono tappezzate di tantissime opere dei più famosi artisti della scena.

Ma non solo, anche nella Sanità troviamo tantissime facciate con opere di street art che rendono ancor più magico il quartiere. La street art   è un grande attrattore, lavora a stretto contatto con il marketing territoriale, è una forma di supporto, perché attira persone da tutto il mondo.

A Milano nasce Maua per i tour di street art

A Milano è stata ideata un’app capace di guidare la persona presso i luoghi dove sono presenti opere di street art, con esattezza 50. Tutte le opere presenti sono scelte dagli abitanti della città che hanno preso parte al progetto.

La street art è una forma d’arte “imprevista e impertinente”, almeno secondo il gruppo di ragazzi che sta cercando di ridare vita alle periferie italiane valorizzando la creatività dei suoi abitanti e lo dimostrano i cinque progetti di street art che hanno ridipinto le città da sud a nord Italia

 

Il videomapping

Il videomapping è una tecnica di proiezione utilizzata per trasformare superfici in arte, proprio edifici oppure oggetti. Si utilizzano software specializzati per la proiezione di immagini sulle facciate di questi oggetti, i quali sono mappati sul programma che simula l’ambiente. Il software è in grado di interagire con un proiettore per adattarsi a riprodurre immagini sulla superficie di tale oggetto.

La bellezza di queste istallazioni creative è proprio l’adattarsi a grandi oggetti per strada per innovare il territorio donando bellezza e rendendo un luogo più interessante.  Il video mapping è utilizzato negli eventi culturali, nei musei o su monumento famoso. Raccontare l’opera attraverso le sue continue trasformazioni ed arricchendo i contenuti coinvolgendo il visitatore.

Un esempio del genere si può trovare a Roma: sui fori imperiali la sera è possibile visionare i due spettacoli “Foro di Cesare” e “Foro di Augusto” (a cura di Piero Angela e Paco Lanciano) in cui viene raccontata la storia dei monumenti.

Il videomapping cattura l’attenzione

Il videomapping cattura l’attenzione, per questo negli ultimi anni è usato anche in ambito commerciale. Non sostituisce il digital signage, ma lo affianca nelle campagne pubblicitarie di brand ed eventi. Così facendo il brand che lancia un nuovo prodotto o deve fare uno specifico evento, riesce a catturare l’attenzione degli utenti unendo tecnologia e creatività. In realtà questa tecnica si sta espandendo anche per settori più di nicchia come per le discoteche e ambienti notturni che cercano di mappare gli ambienti interni con contenuti visivi in linea con la musica e l’atmosfera.

 

Conclusioni

Insomma la street art ha un grandissimo potere comunicativo ma anche educativo, in più è facilmente accessibile a tutti: questa forza ha permesso a numerosi enti e istituzioni di avvicinarsi al fenomeno e ai tanti artisti ormai affermati nel campo urbano contemporaneo con Luca Borriello, direttore ricerca dell’organizzazione Inward.

Invece il Videomapping sostanzialmente è una tecnica crossmediale, che sovrappone diversi linguaggi, quali: proiezioni cinematografiche e alta tecnologia, che combinate possono produrre splendidi show di realtà aumentata ed effetti speciali.

 

Di Barbara Petrano