
Ercolano e Pompei le città perdute
Le città perdute più affascinanti al mondo: Ercolano l’unica italiana
Le città vesuviane continuano ad incantare il mondo intero. Nella classifica stilata da Lonely Planet delle nove città perdute più affascinanti al mondo, l’unica italiana è Ercolano.
“Una città nobile, sede di membri della famiglia imperiale, fu scoperta 300 anni fa e rimane una miniera d’oro per archeologi“. Così Lonely Planet descrive una delle due sventurate città che, insieme a Pompei, venne distrutta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.c.
“La colata piroclastica che abbracciò la città carbonizzò il materiale organico, preservando le strutture e i corpi umani. Ancora più interessanti, tuttavia, sono le centinaia di pergamene trovate nella Villa dei Papiri, testi dell’unica biblioteca antica ad essere sopravvissuti fino ai tempi moderni”, si legge ancora su Lonely Planet.
Ercolano può vantare dunque un doppio primato: non solo è stata annoverata tra le nove città perdute più belle del mondo, ma è anche l’unica località italiana ad aver ricevuto un simile onore. Tra le altre città presenti in classifica troviamo Babilonia, in Iraq, Cartagine (nei pressi di Tunisi) e Dunwich, l’attuale Suffolk (Regno Unito). Si tratta di città che sono andate distrutte per guerre, catastrofi naturali, o che hanno perso la loro funzione.
Ercolano e Pompei, le città perdute da record
Del resto, abbiamo già avuto modo di notare il fascino magnetico che esercita la città di Ercolano. Basti pensare al programma “Stanotte a Pompei“, in cui Alberto Angela ha raccontato i fatidici momenti dell’eruzione. Il noto divulgatore si è soffermato anche sugli ultimi istanti di Ercolano, sulla tentata fuga degli abitanti verso il mare, sullo shock termico conseguente all’eruzione che non ha risparmiato nessuno.
Le nostre città perdute sono un tesoro prezioso da custodire, e siamo certi che torneranno a pullulare di turisti, una volta passato questo momento di emergenza.
L’area archeologica di Ercolano è stata inserita, dal 1997, insieme agli Scavi di Pompei e alle ville di Oplontis, nella lista dei siti del patrimonio mondiale redatta dall’UNESCO. Ercolano, dunque, rappresenta una componente del sito Unesco di tipo “seriale”, “Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata”, costituito da monumenti ed aree archeologiche di proprietà dello Stato Italiano gestiti in forma diretta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali attraverso un organo periferico (Ufficio UNESCO Sito 829, presso Pompei).
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