“Basiraba” Culti e riti funebri
L’esposizione di questi reperti rappresenta il tema principale sul quale si articola l’intera manifestazione per l’anno 2016. Il misterioso racconto che è oggi è possibile ipotizzare sulle prime testimonianze analizzate è stato il tema che ha ispirato gli artisti che hanno aderito alla realizzazione di altre opere che incrementano la “Collezione” pubblica del Museo Diocesano del complesso di San Filippo a Tursi.
“Basiraba” culti e riti funebri, Tursi
Queste opere, composte da dipinti, acquarelli, sculture, tecniche miste e prodotti cinematografici saranno visibili a partire dal 17 dicembre prossimo, con inaugurazione alle ore 17,30, presso il chiostro e le sale del Museo di San Filippo e successivamente anche sul Sito Ufficiale della Fondazione “La Rabatana”
Le opere accompagneranno i visitatori all’esposizione dei reperti recuperati dalla tomba dell’altare maggiore della chiesa di San Francesco e alla scoperta della loro storia. L’avvio di questo viaggio misterioso attraverso i reperti antichi in studio e le nuove interpretazioni degli artisti e videomaker che hanno aderito all’iniziativa per conoscere la storia dell’antico quartiere arabo della “Rabatana”, di cui Il complesso di San Francesco potrebbe rappresentate uno dei primi nuclei architettonici e militari dei Ribat islamici, inizierà con la presentazione del video di Patrizio Garofalo dal titolo “Islana”.
Le altre opere che integreranno la collezione d’arte condurranno i visitatori a scoprire la storia legata ai reparti e ai resti mortali della nobildonna sepolta sotto il pavimento dell’abside della chiesa di San Francesco. Gli antichi ritrovamenti, compreso il corpo ed il vestito della nobildonna tursitana, ricostruiti e posti nelle condizioni di conservazione che consentono la loro esposizione, potranno essere scoperti dai visitatori insieme ad altre opere d’arte specificatamente realizzate per questo evento.
Le opere che accompagnano la scoperta dei reperti antichi rappresentano la nuova collezione di foto di Rocco Scattino, dedicata al racconto delle pietre e dei muri della chiesa di San Francesco, e altre realizzazioni polimateriche create con la “Sabbia di Tursi” ed altri, tele, metalli, tessuti e carte.
In queste opere si sono anche recuperati reperti non antichi e coevi alla sepoltura ma rappresentativi della storia di questo ritrovamento, come la lamiera che ha coperto la tomba dopo la sua prima devastazione dove l’antica bara e il corpo della defunta sono stati diseppelliti e vandalizzati per poi essere nuovamente seppelliti e ricoperti da uno strato di cemento.
Questo atto cruento, di difficile datazione e motivazione, forse legato alla storia dell’antica nobildonna defunta intorno al 1645, non è ancora comprensibile ma si connota come uno dei racconti misteriosi di questo straordinario sito architettonico.
Complesso Monumentale di San Filippo Neri, Tursi
Abbiamo appena terminato presso il Complesso Monumentale di San Filippo Neri il secondo evento scientifico e culturale che il Comune di Tursi ha dedicato al patrimonio tangibile e intangibile del territorio tursitano della Rabatana crocevia della la religione Cristiana e Islamica.
Questo evento, dedicato ai culti e ai riti funebri nella chiesa di San Francesco d’Assisi a Tursi, rientra nei programmi dell’Amministrazione Comunale del progetto “Basìraba” sulle tracce degli arabi ed è finalizzato alla valorizzazione del patrimonio culturale nell’ambito dell’iniziativa di catalogazione del patrimonio tangibile e intangibile predisposta dalla Regione Basilicata.
Il tema scelto per il 2016 è in linea con il programma avviato con l’edizione della manifestazione del 30 ottobre 2015 nella quale si è presentato il programma generale e si è avviata la prima fase di comunicazione del progetto “Basìraba”.
Le opere accompagneranno i visitatori all’esposizione dei reperti recuperati dalla tomba dell’altare maggiore della chiesa di San Francesco e alla scoperta della loro storia.
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