Museo, dove l’arte si esprime
Se si dovesse scegliere un luogo che più di altri è legato all’arte, questo sarebbe sicuramente il museo che, da secoli, racchiude anche quella che è la storia dell’umanità.
“Il museo è un’istituzione permanente senza scopo di lucro al servizio della società e del suo sviluppo, che effettua ricerche sulle testimonianze materiali e immateriali dell’uomo e del suo ambiente, le acquisisce, le conserva, le comunica e specialmente le espone per scopi di studio, istruzione e diletto” (Icom, XXI Conferenza Generale, 2007, Vienna).
La definizione di museo data dall’ Icom (International Council of Museums), d’altronde, tende a evidenziare come queste strutture abbiano un ruolo fondamentale anche nello studio, nella formazione e nella ricerca. Attività, quest’ultime, che si ritrovano soprattutto nei musei del mondo anglosassone: è qui, infatti, che, già negli anni ‘30, nascono le forme di entertainment legate al Museo che riesce ad attrarre e coinvolgere numerosi target, non solo grazie alle opere d’arte, ma anche per la presenza di progetti collaterali pensati per stupire, meravigliare, incuriosire, coinvolgere ed educare alla cultura attraverso partecipazione, divertimento e socializzazione.
Il museo e le nuove forme d’arte, ma non solo
Il museo è il luogo dove l’arte si esprime, vive e sopravvive al passare del tempo, ma oggi, in un mondo dove tutto è reso “liquido” e transitorio, questi luoghi della cultura acquistano un ruolo diverso.
Non solo uno spazio dove accedere alle opere del passato e del presente, ma una location aperta a tutti. Mentre nel passato i musei erano riservati principalmente a una élite culturale e sociale, tanto che le collezioni venivano quasi imposte dai mecenati e dai finanziatori, oggi si avverte la necessità di una natura “democratica” e “interculturale” dei musei.
L’arte, oggi, è sempre più a disposizione del pubblico e, soprattutto nei paesi anglosassoni, sono i cittadini a essere intesi quasi come potenziali co-curatori di contenuti stessi presenti nei musei.
Il museo è sempre il luogo dove l’arte, intesa nella sua più ampia accezione, dalle opere classiche alle rappresentazioni hi-tech dell’ingegno umano, trova la sua espressione, ma la pandemia di Covid-19 e la ratifica della Convenzione di Faro del 2020 hanno apportato alcuni cambiamenti.
Si sono innescati nuovi scenari e nuovi tempi da dedicare alla cultura, ma si sono anche palesate nuove esigenze indotte dal mutato stile di vita, mentre dall’altro lato ci si è resi conto che il museo doveva abbattere le barriere sociali, occuparsi di responsabilità sociale e sostenibilità ambientale, dialogando anche con i territori. Quindi, accanto a proposte di musei virtuali, accessibili tramite internet e stimolate dalla pandemia, si sono diffuse invece iniziative molto radicate nel contesto sociale e territoriale. I nuovi obiettivi per i musei moderni sono quelli di promuovere la conoscenza, il pensiero critico, la partecipazione e il benessere della comunità.
Oggi, chi entra in un museo, sia se lo fa dai device mobili che fisicamente, ha la possibilità non solo di ammirare le sue collezioni, ma anche di partecipare anche ad altre attività, dalle classiche conferenze fino ad arrivare a attività ludiche e ricreative, e può interagire con l’istituzione in maniera differente proponendo, in prima persona, un nuovo e più ampio concetto di arte.
I musei sono luoghi dove, sia in presenza che a distanza tramite piattaforme virtuali
Si può stimolare il benessere esperienziale, proporre eventi fortemente emozionali che superano l’offerta tradizionale come l’esposizione della collezione, ma che puntano direttamente al benessere interiore dei partecipanti, un’esigenza sempre più sentita dopo l’emergenza sanitaria di questi ultimi anni.
Cambia il museo, quindi, ma cambiano anche i luoghi dove si può “ricreare” un museo: nel primo caso, nelle sale di queste strutture entrano nuove attività, nuove tecnologie, nuove esperienze e nuovi eventi, mentre, nel secondo caso, diventano musei quei luoghi della cultura anche meno convenzionali e tante case, castelli, ville, location all’aperto, ma anche edifici urbani si trasformano in un museo. Il museo non è più un unico luogo, così come lo era anni fa nell’immaginario collettivo, ma l’arte esce fuori dalla mura per fondersi in altri ambienti.
Inoltre, si assiste a una forte contaminazione tra diverse tipologie di arte, luoghi e culture: ne sono un esempio, le mostre di artisti contemporanei ospitate nelle sale di musei specializzati in reperti archeologici, una forma che non solo sottolinea una forte continuità storico-artistica, ma è anche espressione di questo cambiamento sociale e antropologico a cui stiamo assistendo nei nostri giorni.
Installazioni tecnologiche, giochi di luci, suoni e colori diventano una parte importante di questi musei dove il confine tra passato, presente e futuro appare sempre più sfumato. A volte, soprattutto se si parla di arte contemporanea e video-art, questi elementi diventano la componente unica e principale di alcune mostre.
Si prospetta quindi un nuovo museo, quello dei prossimi tempi, capace di esprime l’arte, ma che riesce a non perdere la propria identità e le proprie imprescindibili funzioni tradizionali.