Ercolano antica scavi archeologici

Ercolano e Pompei le città perdute

L’area archeologica di Ercolano è un vero e proprio tesoro nel cuore dell’Italia. Dal 1997, è stata inserita, insieme agli Scavi di Pompei e alle ville di Oplontis, nella prestigiosa lista dei siti del patrimonio mondiale redatta dall’UNESCO. Questo riconoscimento conferma l’importanza storica e culturale di Ercolano e la sua straordinaria bellezza.

Ercolano, conosciuta anche come Ercolano antica o Herculaneum in inglese, era una città romana situata ai piedi del Vesuvio. Nel 79 d.C., l’eruzione del vulcano ha sepolto la città sottoterra, conservandola intatta per secoli. Solo nel 18° secolo, grazie agli scavi archeologici, Ercolano è stata riportata alla luce.

La visita all’area archeologica di Ercolano è un’esperienza unica che ti permette di immergerti nella vita quotidiana dell’antica Roma. Mentre cammini tra le strade antiche, potrai ammirare gli edifici, le case, le botteghe e i templi che un tempo costituivano il tessuto urbano di questa città.

Uno dei punti salienti di Ercolano è la Villa dei Papiri, una delle ville romane meglio conservate al mondo. Questa villa era di proprietà di Lucio Calpurnio Pisone, suocero di Giulio Cesare, e conteneva una vasta collezione di papiri, da cui prende il nome. Oggi, la villa ospita un museo che espone le opere d’arte e gli oggetti di vita quotidiana ritrovati durante gli scavi.

Un’altra attrazione imperdibile è la Casa del Tramezzo di Legno, famosa per il suo incredibile pavimento in mosaico e per i suoi affreschi ben conservati. Questa casa era di proprietà di un ricco mercante e offre una visione affascinante della vita di lusso nell’antica Ercolano.

Ma l’area archeologica di Ercolano non si limita solo a edifici e case. Durante la visita, potrai anche ammirare i resti di una palestra, di un teatro e di un’antica spiaggia. Questi luoghi ti daranno un’idea di come fosse la vita quotidiana dei romani, dai momenti di relax alla pratica di attività fisica e sportiva.

La bellezza di Ercolano sta anche nella sua posizione panoramica. Dall’area archeologica, si può ammirare uno splendido panorama sul Golfo di Napoli e sul Vesuvio. Questo paesaggio mozzafiato aggiunge un tocco di magia all’esperienza di visita.

Per visitare l’area archeologica di Ercolano, ti consiglio di indossare scarpe comode e di portare con te una bottiglia d’acqua, soprattutto durante i mesi estivi, quando il sole può essere molto caldo. È anche possibile prenotare una guida turistica per avere una spiegazione dettagliata di ogni sito e per scoprire storie e curiosità che rendono ancora più affascinante la visita.

In conclusione, l’area archeologica di Ercolano è un luogo che merita assolutamente di essere visitato. La sua importanza storica, la bellezza dei suoi reperti e la vista panoramica che offre la rendono un’esperienza indimenticabile. Non perdere l’opportunità di scoprire questo tesoro dell’UNESCO e di immergerti nella storia dell’antica Roma.

Le città perdute più affascinanti al mondo: Ercolano l’unica italiana

Le città vesuviane continuano ad incantare il mondo intero. Nella classifica stilata da Lonely Planet delle nove città perdute più affascinanti al mondo, l’unica italiana è Ercolano.

“Una città nobile, sede di membri della famiglia imperiale, fu scoperta 300 anni fa e rimane una miniera d’oro per archeologi“. Così Lonely Planet descrive una delle due sventurate città che, insieme a Pompei, venne distrutta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.c.

“La colata piroclastica che abbracciò la città carbonizzò il materiale organico, preservando le strutture e i corpi umani. Ancora più interessanti, tuttavia, sono le centinaia di pergamene trovate nella Villa dei Papiri, testi dell’unica biblioteca antica ad essere sopravvissuti fino ai tempi moderni”, si legge ancora su Lonely Planet.

Ercolano può vantare dunque un doppio primato: non solo è stata annoverata tra le nove città perdute più belle del mondo, ma è anche l’unica località italiana ad aver ricevuto un simile onore. Tra le altre città presenti in classifica troviamo Babilonia, in Iraq, Cartagine (nei pressi di Tunisi) e Dunwich, l’attuale Suffolk (Regno Unito). Si tratta di città che sono andate distrutte per guerre, catastrofi naturali, o che hanno perso la loro funzione.

Ercolano e Pompei, le città perdute da record. Del resto, abbiamo già avuto modo di notare il fascino magnetico che esercita la città di Ercolano. Basti pensare al programma “Stanotte a Pompei“, in cui Alberto Angela ha raccontato i fatidici momenti dell’eruzione. Il noto divulgatore si è soffermato anche sugli ultimi istanti di Ercolano, sulla tentata fuga degli abitanti verso il mare, sullo shock termico conseguente all’eruzione che non ha risparmiato nessuno.

Le nostre città perdute sono un tesoro prezioso da custodire, e siamo certi che torneranno a pullulare di turisti, una volta passato questo momento di emergenza.

L’area archeologica di Ercolano è stata inserita, dal 1997, insieme agli Scavi di Pompei e alle ville di Oplontis, nella lista dei siti del patrimonio mondiale redatta dall’UNESCO. Ercolano, dunque, rappresenta una componente del sito Unesco di tipo “seriale”, “Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata”, costituito da monumenti ed aree archeologiche di proprietà dello Stato Italiano gestiti in forma diretta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali attraverso un organo periferico (Ufficio UNESCO Sito 829, presso Pompei).