Il successo delle mostre immersive
Molti osservatori sostenevano, negli oltre due anni passati, che il lockdown e il periodo di forti restrizioni alla libertà personale avrebbero avuto dei risvolti importanti nella nostra percezione del mondo.
Il successo incontrastato delle mostre immersive, dà ragione a quegli attenti osservatori. In effetti la mostra immersiva è la tipologia più richiesta di esperienza museale che viene richiesta negli USA. In Francia è considerata un’esperienza ed una modalità degna dell’interesse nazionale. In brevissimo, viste le restrizioni che impedivano alcuni spostamenti, si è creato dietro questo nuovo fenomeno una promettente industria di tipo culturale.
Che cosa è la mostra immersiva?
La mostra immersiva è dunque considerata l’esperienza museale più interessante e richiesta, dal 2020 in avanti. Nonostante i musei abbiano riaperto, a tutti gli effetti, le persone trovano che la modalità “immersive” fornisca un’esperienza più completa e facile.
Stiamo parlando di una mostra virtuale che, vista la richiesta del pubblico, i musei si stanno affrettando ad organizzare e ad inserire nei loro programmi. Il grande successo, probabilmente, è dovuto anche alla condivisione social: molti influencer e volti noti del web sono spesso visitatori speciali di queste mostre così particolari.
Che piaccia o meno, l’aspetto social è oramai un elemento imprescindibile delle nostre vite e ciò che funziona in quell’ambito, è destinato a diventare il nuovo standard del mercato.
Ma quando parliamo di mostre immersive, di cosa stiamo trattando nel concreto? Stiamo forse alludendo ai tour dei musei da remoto che si possono fare comodamente da casa propria? No. Una mostra immersiva è una serie di proiezioni di opere d’arte sulle pareti, ma anche sui soffitti e sui pavimenti, delle classiche sale museali. Tutto condito da musiche adatte e una narrazione audio ben predisposta.
L’idea è quella di creare un’esperienza unica che offra al cliente la possibilità di immergersi, appunto, completamente nelle emozioni suscitate da questo tipo di evento. Non vi è più quindi il rapporto tra l’individuo e il quadro, ad esempio, ma una sorta di “film in tre dimensioni” di cui il visitatore recita una parte da protagonista. Si guarda la proiezione dell’opera, si ascolta la voce narrante che fornisce informazioni e si ascolta la musica scelta appositamente per accompagnare il visitatore.
Questo tipo di esperienza secondo la gran parte dei visitatori è assolutamente mozzafiato e fornisce un incredibile tasso di emozioni vivide. Per completezza di informazione è necessario riportare che alcuni critici d’arte, legati alla tradizionale modalità di frequentazione dei musei, non hanno una buona opinione di questi “show”. I gestori dei musei però hanno potuto constatare come questo tipo di programmazione ottenga successi clamorosi, che avvicinano sempre più persone all’arte.
Arte o intrattenimento?
I successi clamorosi delle mostre immersive più note hanno riproposto antiche questioni etiche ed estetiche che hanno infervorato le discussioni tra esperti del settore.
Prima di esporre la questione però analizziamo il successo delle mostre immersive con qualche numero che ci servirà soltanto da riferimento per quanto sarà detto in seguito.
Van Gogh, uno degli artisti più popolari del pianeta, attualmente gode di circa 50 spettacoli in 27 Stati che fanno parte degli USA. I prezzi per la partecipazione a questi show raggiunge cifre assurde.
In Europa, Exibition Hub, una produzione belga, ha portato nelle sale espositive, con solo tre mostre, circa 1.000.000 di visitatori. Sì, un milione. In Giappone, la produzione Team Lab, tra il 2018 e il 2019 ha ottenuto quasi 4 milioni di spettatori.
Ciò detto, bisogna fare un distinguo importante tra opera d’arte immersiva, o arte immersiva, e mostra immersiva. L’arte immersiva è un linguaggio artistico, un modo di esprimersi attraverso algoritmi di apprendimento automatico che si rivelano in grado di creare data painting e sculture digitali.
Questa corrente artistica fa parte del cosiddetto “Umanesimo Digitale” e fa riferimento ad esponenti dei new media come Refik Anadol. Possiamo dunque definire l’arte immersiva come una corrente artistica sperimentale.
La mostra immersiva invece non può essere identificata come una corrente artistica, ma come una nuova modalità di proporre l’arte ed i suoi protagonisti.
Non si pone l’accento sui nuovi talenti emergenti tra gli artisti, ma si cerca di celebrare al meglio alcuni tra gli autori più famosi ed importanti della storia dell’arte all’interno di veri e propri spettacoli emozionanti e coinvolgenti.
Per questo motivo, come già detto, alcuni critici sostengono che questo nuovo modo di approcciare i massimi capolavori non faccia bene all’arte stessa. I botteghini però dicono il contrario.
La gran parte degli esperti d’arte però hanno già compreso le potenzialità di queste mostre: esse infatti offrono delle opportunità incredibili dal punto di vista didattico.
Infatti l’ausilio della voce narrante e la possibilità di introdurre elementi documentali, potrebbe trasformarsi in una grandissima opportunità per avvicinare grandi e piccini alle esposizioni e all’arte in generale.
Senza contare che il mondo digitale può essere finalmente unito alla storia dell’arte, in queste mostre. L’importante è che l’ambiente artistico, soprattutto quello degli addetti e degli esperti, abbracci questa occasione e ne sfrutti tutte le potenzialità.
In Francia, come abbiamo accennato, la mostra immersiva è stata riconosciuta come “affare di Stato”. I francesi sono molto attenti a queste opportunità nel mondo dell’arte ed infatti hanno già dato vita al “Grand Palais Immersif” un nuovo luogo totalmente dedicato alle esperienze d’arte virtuale di Réunion des Musées Nationaux et du Grand Palais, società pubblica che gestisce 34 musei francesi tra i quali Louvre, d’Orsay e Rodin.
Nel Paese transalpino ci si è resi conto del fenomeno delle mostre immersive con “Mona Lisa: Beyond the Glass”, una mostra virtuale, creata dal Louvre per festeggiare il 500esimo anniversario della morte di Leonardo da Vinci ha ottenuto un successo clamoroso.
Questi successi che le mostre immersive riscuotono in tutto il mondo avrebbero già dell’incredibile se analizzati per sé stessi, ma sono ancora più stupefacenti se contestualizzati nel periodo storico particolare.
Le mostre immersive dunque non sono da considerare come uno spettacolo per sciocchi, ma la modalità più incredibile e nuova per abbattere il muro che divideva lo spettatore dall’opera, ed entrare in essa diventandone un elemento a tutti gli effetti.
Cosa rende una mostra di successo?
Le mostre hanno sempre lo scopo di coinvolgere il pubblico con qualcosa che non conosceva prima. Possono rendere le persone curiose riguardo a cose che esulano dal loro normale ambito di esperienza. Questi eventi possono essere un ottimo modo per mostrare a cosa ha lavorato la tua azienda o quale prodotto è entrato di recente in produzione. Possono anche aumentare la consapevolezza del marchio e promuovere i tuoi prodotti attraverso esperienze eccitanti e interattive.
Come faccio a creare una mostra immersiva?
Una mostra immersiva dovrebbe fornire un’esperienza unica per i visitatori. Ciò significa non solo istruirli sul tuo settore, ma anche assicurarsi che si divertano nel processo.
1. Le mostre coinvolgenti stanno diventando sempre più popolari sia tra i visitatori che tra gli espositori. Questa tendenza è stata guidata da un maggiore interesse per la realtà virtuale (VR) e la realtà aumentata (AR). In effetti, il numero di installazioni abilitate per AR/VR nelle principali fiere è cresciuto in modo significativo negli ultimi anni.
2. Se fatte bene, le esperienze immersive possono fornire uno strumento di apprendimento altamente efficace per presentare informazioni complesse in modi coinvolgenti che creano ricordi duraturi. Hanno dimostrato di avere successo nell’aiutare le persone a conoscere argomenti complessi come assistenza sanitaria, scienza, agricoltura, edilizia, ingegneria, medicina, design del prodotto e molti altri.
3. A prima vista, potrebbe sembrare una contraddizione: come può essere utile qualcosa che fornisce un’esperienza di vita reale? Ma ripensa ai tuoi film d’infanzia preferiti in cui ci portano nell’azione senza lasciare i nostri posti a teatro. È facile dimenticare che siamo stati effettivamente testimoni di ciò che stava accadendo sullo schermo dall’inizio alla fine.
4. Il raggiungimento di risultati simili richiede molta pianificazione, esecuzione e competenza. Ecco perché abbiamo sviluppato il seguente elenco di suggerimenti e migliori pratiche per aiutare gli espositori a far funzionare i loro progetti coinvolgenti!
5. Inizia definendo il tuo obiettivo e il tuo pubblico. Cosa speri di ottenere attraverso questa mostra? Chi in particolare trarrà vantaggio dalla visita di questa mostra? Una volta sviluppati questi due obiettivi, puoi passare alla creazione di un piano per il successo.
6.Scegli gli strumenti migliori per il lavoro. Oggi sono disponibili una varietà di tecnologie per la creazione di esperienze coinvolgenti, tra cui visori VR, telecamere a 360°, piattaforme di movimento e sistemi di mappatura di proiezione. Assicurati di comprendere i punti di forza e di debolezza di ciascuna tecnologia prima di decidere quale piattaforma desideri utilizzare.
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