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Come il metaverso influenzerà l’organizzazione di eventi

Mai come in questo periodo si è sentito parlare di realtà virtuale e soprattutto di metaverso.

Il termine ha iniziato a circolare, nelle ultime settimane, grazie ai grandi cambiamenti che stanno investendo Facebook, il quale ha preso il nuovo nome di Meta; ma il metaverso non è un’invenzione di Zuckerberg e company.

Il termine è nato nel 1992 grazie a un romanzo di fantafiction; la tecnologia che sta pian piano evolvendo ed è destinata a cambiare notevolmente il nostro stile di vita e le nostre abitudini. Il tutto unisce realtà virtuale e realtà aumentata a nuove tecnologie e nuovi strumenti ancora in fase di sviluppo.

In che modo il metaverso potrebbe influenzare l’organizzazione di eventi? Cosa ci dobbiamo aspettare da questa nuova realtà, virtuale e ultratecnologica?

Cos’è il metaverso

Tutti ne parlano, ma pochi sanno cosa sia esattamente; stiamo parlando del metaverso, un nuovo mondo tutto digitale che unisce realtà virtuale e realtà aumentata.

Il termine deriva dalla fusione della preposizione greca “meta” con “universo” e identifica un mondo totalmente virtuale. L’origine del termine è da ricercarsi nel romanzo di fantascienza postcyberpunk “Snow Crash” di Neal Stephenson, pubblicato nel 1992, il quale racconta appunto di un mondo in tre dimensioni totalmente virtuale; in questo, le persone vivono e interagiscono attraverso degli avatar.

Secondo le aspettative, il metaverso che potremo sperimentare a breve non sarà del tutto staccato della realtà, ma permetterà di spostarsi su più livelli, facendo interagire il virtuale con il reale.

Realtà virtuale e realtà aumentata sono già presenti nelle nostre vite e vengono ampiamente utilizzate nell’organizzazione degli eventi.

La realtà aumentata permette di sovrapporre, sul monitor di uno smartphone, ma anche su occhiali appositi, immagini digitali a quelle reali che vengono inquadrate o osservate. La realtà virtuale permette invece di vivere esperienze immersive a 360° grazie all’utilizzo di particolari visori.

Il metaverso si presenta come il passo successivo di questa grande rivoluzione digitale e permetterà di compiere tutte le azioni che svolgiamo nella realtà in un mondo digitale o aumentato. Potremo ad esempio effettuare acquisti di Not Fungible Token e usare .

Cosa possiamo aspettarci

Come potrà essere sfruttato il metaverso nell’ambito dell’organizzazione di eventi?

Realtà, realtà virtuale e realtà aumentata potranno diventare un tutt’uno per creare festival, meeting e altri eventi in grado di essere vissuti su più piani. Anche persone che si trovano dall’altro lato del mondo potranno vivere la realtà immersiva del metaverso, visitando una fiera di settore o partecipando a un meeting aziendale grazie al proprio avatar.

Questo potrà avvenire creando un clone virtuale dell’evento, il quale sarà accessibile per tutti coloro che utilizzeranno questa innovativa tecnologia.

L’ingresso in questo mondo virtuale non avverrà attraverso il monitor del computer, ma utilizzando strumenti e accessori molto più avanzati. Si tratterà probabilmente di visori o occhiali, simili agli Oculus e ai visori VR, grazie ai quali si potrà vivere un’esperienza completa.

Nel metaverso, i visitatori potranno spostarsi fra gli stand della fiera e acquistare oggetti virtuali, così come potranno ascoltare conferenze e interagire con gli altri avatar presenti nel mondo virtuale.

Le possibilità offerte dal metaverso nell’ambito dell’organizzazione degli eventi apre un’infinità di opportunità.

Il metaverso nei meeting aziendali

Alcune piattaforme si stanno muovendo per permettere esperienze di metaverso alle aziende. L’idea è quella che i partecipanti alle riunioni o agli incontri possano collegarsi da casa senza dover utilizzare la webcam, ma comparendo nella sala virtuale con un avatar.

Organizzare un meeting con il metaverso potrà dunque essere anche questo: una location virtuale curata che possa ospitare gli avatar dei partecipanti al meeting, i quali verrebbero visualizzati nella stanza e potrebbero muoversi e interagire come nell’ambiente reale.

Festeggiare il proprio matrimonio nella realtà virtuale

La sposa, lo sposo, gli invitati e una location da favola. Questo già avviene nel mondo reale, ma il metaverso potrebbe rendere l’esperienza ancora più originale.

Gli invitati potranno partecipare anche nel caso in cui si trovassero a miglia di distanza e la location potrebbe assumere davvero un aspetto da sogno, così come gli avatar dei partecipanti.

Le fiere

Come potrebbe mutare l’esperienza organizzativa di una fiera nel metaverso?

Puramente virtuale oppure affiancata a una fiera svolta classicamente in una location fisica, la versione nel metaverso potrebbe attirare molti più visitatori.

Gli utenti del mondo virtuale potrebbero acquistare oggetti  Not Fungible Token, ma anche articoli reali che potrebbero ricevere direttamente a casa; potrebbero altresì interagire con gli stand e provare virtualmente tutti i prodotti proposti dai brand.

Le location virtuali

Organizzare un evento nel metaverso significherà costruire una location virtuale, avvalendosi dunque di esperti grafici e programmatori.

Con un mercato in continua crescita e grandi aziende che già guardano alle possibilità economiche offerte da questa innovazione tecnologica, possiamo presumere che esisteranno fornitori di location virtuali che potranno essere affittate per i propri eventi nel metaverso.

Arredi, illuminazioni, scenografie, stand; tutto sarà virtuale e immersivo, e dovrà riuscire a coinvolgere ed emozionare gli utenti proprio come avviene nel mondo reale.

Gli NFT cosa sono?

A inizio marzo la casa d’asta Christie’s ha venduto per 69,3 milioni di dollari un’opera che esiste solo in formato digitale JPEG. Nelle ultime settimane sul sito NBA Top Shot più di centomila utenti hanno spostato oltre 250 milioni di dollari comprando e vendendo video di partite di basket.

Dietro a entrambe le cose c’è un acronimo di tre lettere – NFT – di cui da qualche tempo si parla sempre più, prima nelle nicchie di internet e poi sui più grandi giornali internazionali, perché indica un concetto che può essere applicato a una gran serie di attività umane, digitali ma non solo.

Gli NFT – acronimo delle parole inglesi “Non-Fungible Token” – sono dei certificati di autenticità digitale. All’apparenza gli NFT sono contenuti digitali intangibili, infinitamente replicabili e uguali a tanti altri. Che però diventano in un certo senso unici grazie a una certificazione che avviene tramite blockchain, la tecnologia diventata famosa grazie alle criptovalute ma che è usata pure in altri contesti, ed è presentata spesso con toni un po’ profetici: anche troppo, secondo alcuni scettici.

Nel caso degli NFT, la blockchain serve a certificare e commerciare opere d’arte e video di azioni di basket, ma le applicazioni sperimentate vanno dalla moda ai videogiochi. Ovunque ci sia qualcuno interessato alla proprietà digitale di qualcosa, per passione o per profitto.

Il caso Seul: nel metaverso entro fine anno

Il metaverso è già realtà, seppure una realtà in continuo sviluppo Un caso particolare, reso noto in questi giorni, è quello di Seul, capitale della Corea del Sud. Secondo i piani, la città a breve una gemella virtuale nel metaverso.

L’idea è quella di permettere ai cittadini e non solo di visitare la città e i luoghi di interesse, di partecipare a fiere ed eventi; sarà possibile persino interagire con le pubbliche amministrazioni nel virtuale mondo del metaverso.

Il progetto prevede anche di ricreare nel metaverso alcune aree della città che sono andate distrutte durante le guerre, così da dare a tutti la possibilità di visitarle come se ancora esistessero.

La piattaforma dovrebbe vedere la luce già verso la fine del prossimo anno, mentre i servizi verranno attivati gradualmente. Secondo le previsioni, nel 2023 il progetto dovrebbe rendere visitabili nel metaverso festival e fiere locali e tradizionali, tra cui la Festa delle Lanterne.

Nel 2026 la versione metaverso di Seul dovrebbe essere completata e accessibile in ogni sua parte.

 

 

Guarda lo speciale Tg1 dedicato al metaverso

“WEB3 La terza fase di internet”

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