Jan Fabre a piazza Plebiscito
Lo spazio cittadino si trasforma in un grande palcoscenico dove ogni scultura-personaggio è chiamata ad interpretare un ruolo in relazione all’immaginario di Napoli, come le statue dorate che adornano i tetti dei palazzi civici nelle piazze delle città fiamminghe, o come quelle simulate dagli attori di strada che impongono la loro immobile presenza nelle vie dei centri cittadini di tutta Europa, mescolandosi alla folla dei turisti e dei passanti.
Piazza Plebiscito, una messa in scena per Jan Fabre
Fabre, artista totale e provocatore l’ultimo erede del genio fiammingo.
Il profilo è sempre lo stesso, i capelli morbidi e alti sulla fronte sono tirati indietro, la tensione dello sguardo diventa un gioco di seduzione, le pose sconfinano nell’enigma più puro. Jan Fabre, classe ’58, il performer belga che ha inquietato il mondo con le sue sculture di coleotteri essiccati, è il più arguto e instancabile artista autoreferenziale (tanto che oramai la sua fisionomia è diventata famosa come cifra stilistica della sua arte, un po’ come il caschetto scapigliato di Andy Warhol), immortalando sempre se stesso in sculture di bronzo a grandezza naturale ritraendosi in azioni misteriose e poetiche, ipnotiche e meditative. Assolutamente sorprendenti. E cinque sue opere d’intrigante fascino scendono in piazza del Plebiscito nel progetto espositivo “Il Ragazzo con la luna e le stelle sulla testa” a cura di Eduardo Cicelyn e Mario Codognato in scena dal 20 dicembre al 18 gennaio, appuntamento istituzionale con l’arte contemporanea che giunge alla sua quattordicesima edizione.
Comunicato stampa
Il prestigioso appuntamento con l’arte contemporanea in Piazza del Plebiscito voluto dal Comune di Napoli con la Regione Campania e la Provincia di Napoli giunge alla sua quattordicesima edizione.
Napoli si conferma meta privilegiata del turismo culturale internazionale e centro di fermenti creativi ed artistici. Piazza del Plebiscito ospita in questa occasione l’opera di un grande artista belga Jan Fabre. 5 delle sue più famose sculture in bronzo: L’Homme qui donne du feu (1999), L’Homme qui mèsure les nuages (1998), L’Homme qui pleure et rit (2005), L’Astronaute qui dirige la mer (2006), L’Homme qui écrit sûr l’eau (2006) saranno collocate nell’emiciclo della piazza, coinvolgeranno uno dei terrazzi di Palazzo Reale ed il colonnato della chiesa di San Francesco di Paola.
Curatore
Eduardo Cycelin
Mario Codognato
Ufficio stampa
ELECTA